racconto del piz d'emmat dadaint, engadina (grigioni)


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PIZ D'EMMAT DADAINT – ENGADINA

domenica 16 gennaio ‘11


Ingolosito dalla sciata di sabato, mi lascio facilmente convincere a seguire mio papà in una scialpinistica in Engadina, tanto più che l’obiettivo è in una zona che già avevo adocchiato per una possibile gita con Micol. Anche oggi il sole brilla portando la temperatura a livelli inusuali per il periodo tanto che, anche oggi, mi trovo ben presto solo con le maniche corte.

Alla faccia dello sport di fatica e dell’ambiente isolato, sembra di essere in pieno centro tanti sono i ciaspolatori e gli scialpinisti che colorano i bianchi pendii. Saliamo tranquilli sull’evidente e comoda traccia guadagnando lentamente quota. Dietro le nostre spalle spiccano le vette e le affascinanti pareti settentrionali del Masino e poi il gruppo del Bernina con la Biancograt.

Il nostro obiettivo è il Grevasalvas, ma a causa di una svista, abbandoniamo il percorso corretto salendo verso il Piz d’Emmat Dadaint. Potremmo anche rientrare sulla traccia stabilita, ma l’idea di superare quel lungo traverso semi pianeggiante sia all’andata che al ritorno, ci lascia desistere e ci consiglia di puntare alla nuova cima. Così risaliamo saliamo verso il Piz d’Emmat fino a raggiungerne la sommità costituita da tre cornetti posti uno dietro l’altro: a scanso d’equivoci, rimonto tutte e tre le strutture per poi dare il via alla discesa. La neve è inaspettatamente in buone condizioni: trasformata come in primavera, non presenta crostoni come invece avevo temuto durante la salita. Raggiungiamo così il piccolo bosco andandoci però a infilare sulla sommità di un salto che ci costringe a tornare sulle nostre tracce, giusto per aggiungere un pizzico di avventura all’uscita odierna.


Cavallo Goloso


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