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TUNNEL DIAGONALE – SPERONE DEGLI GNOMI

sabato 02 giugno ‘12


Sono quasi sei mesi, un’era geologica, decine di metri scalati ma soprattutto decine di azzerate da quando ho scritto l’ultima volta di Micol; eravamo andati a fare quattro passi a Pigra, poi solo una puntata in falesia. Sento quindi una necessità impellente come un bisogno primario di colmare questo buco nero; un fuoco arde nel mio intimo mentre gusto la possibilità di fare una via con lei, tornare a rincorrersi tra una sosta e l’altra, accarezzare con lo sguardo il panorama, sentire i profumi, le voci della natura. L’idillio può diventare realtà nella bucolica val di Mello ed è lì che puntiamo le nostre attenzioni. Mentre la Punto romba sui tornanti che dall’anonima pianura ci portano in questo paradiso, ho già in mente il nostro obiettivo, una tra le più semplici classiche della valle: Tunnel Diagonale.

La calda e solatia giornata lascia sbocciare diversi gruppi di escursionisti che iniziano a riempire i prati che si aprono lungo le anse del torrente mentre sulle pareti si snodano variopinte cordate. Ho scelto una delle prime vie che ho salito in valle insieme a Lorenzo milioni di anni fa; terremo a debita distanza il limite umano ma d’altro canto non cerchiamo la difficoltà né, tanto meno, il caianesimo extreme; oggi ci godiamo la primavera, i prati dalle verdi sfumature, le rugosità della roccia seguendo solo i piaceri di una limpida giornata di sole.

Ovviamente un pizzico d’avventura non guasta mai e d’altro canto è il giusto pepe per una giornata perfetta, così sbagliamo il sentiero finendo all’attacco del budello di Cunicolo Acuto. Lungi da me dal ripetere quella salita, dall’incastrarmi tra quelle due lastre granitiche aperte come le fauci di uno squalo! Così non ci resta che fare dietro front e individuare la nostra linea. A dirla tutta, la mia dolce compagna vorrebbe gettare la spugna ma il sottoscritto gioca la carta dell’insistenza puntando sul fatto che “siamo già qui, arriviamo almeno all’attacco”.

Una cordata inizia la sua salita proprio quando raggiungiamo Tunnel Diagonale poi finalmente anche la nostra corda inizia a filare regolarmente mentre risalgo verso la prima sosta cercando di nascondere una certa aria di superiorità nei confronti di questo “semplice” quarto grado che poi, anni or sono, tanto facile non mi era parso. Micol, dopo aver riversato una vagonata di dubbi sulle proprie capacità, risale il diedro con l’eleganza che, scalando sempre con caiani doc, avevo oramai dimenticato. Riprendo la salita con un tiro un po’ più impegnativo lasciando strusciare lo zaino contro la parete mentre supero il passo chiave. La distanza tra una sosta e l’altra non è mai eccessiva e ci permette di restare a un tiro di voce, così chiamo Micol che inizia a salire raggiungendomi in pochi minuti. Ci resta solo la placca finale per poi tornare nel bosco: la valle è ai nostri piedi, con le mucche e gli alpeggi che assomigliano ad un plastico o ad una cartolina di altri tempi. Lo sguardo si posa sulle altre pareti mentre già elenco le future salite che potremo fare insieme: questa ossessionante passione è come una piacevole brezza che soffia in continuazione e si alimenta e ravviva dopo ogni avventura.


Cavallo Goloso


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