? relazione della via albero delle pere alle dimore degli dei, val di mello (sondrio, lombardia)


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DIRETTA FIORELLI E MOLTENI – BADILE

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Accesso stradale

Da Morbegno (Valtellina, SO) prendere per Sondrio. Superato il ponte sull'Adda si incontra quello sul Masino. Superarlo e girare a sinistra, imboccando la strada per la Val Masino. Proseguire per circa 13Km fino all'abitato di San Martino. Dalla piazza del paese (subito dopo il ponte sul torrente), svoltare a sinistra; al secondo tornante rimanere sulla strada principale girando a sinistra (indicazioni per Bagni di Masino). Proseguire lungo la strada fino a raggiungere, dopo alcuni tornanti, una fitta foresta al cui inizio è, eventualmente, possibile parcheggiare. Proseguire entrando nella foresta al cui termine, sulla sinistra, si trova un parcheggio gratuito. Poco oltre, oltre il ponte sul torrente, si trova un altro parcheggio a pagamento (5,00€ tutto il giorno).


Avvicinamento

Imboccare la mulattiera al termine del parcheggio a pagamento (se si è lasciato l’auto prima della foresta, considerare circa 10’) costeggiando la recinzione di una casa sulla sinistra. Al termine, dove la mulattiera svolta a sinistra, prendere il sentiero che prosegue diritto (indicazioni per il rifugio Gianetti). Restare sempre sul sentiero ben segnalato a bolli bianchi e rossi superando il bosco e un caratteristico passaggio tra due sassi che formano come una galleria (Termopili). Da qui il sentiero prosegue ripido con alcuni tornanti fino a raggiungere una zona pianeggiante dove costeggia il fiume (1:20h). Proseguire per il sentiero principale attraversando il fiume, oltre il quale si incrocia un sentiero (sentiero life) che si ignora proseguendo diritti. Salire ora con alcuni tornanti su sentiero formato da grosse lastre di pietra per poi proseguire fino al rifugio Gianetti dove è possibile e consigliabile dormire (1:10h; 2:30h).


Dal rifugio Gianetti prendere la vaga traccia (qualche raro ometto) o salire dove più logico in direzione dell’evidente e ben visibile parete sud del Badile.

Dalla cima scende una cresta al centro (a destra della quale, viso a monte, sale la via normale) che separa la parete sud: a sinistra si trova la SW, a destra la SE. Salire puntando alla parete SE. L’attacco della via è facilmente individuabile proprio al centro della parete, poco sotto un’evidente fascia gialla leggermente strapiombante. Il muro giallo è tagliato da una netta fessura verticale lungo la quale passa la Diretta Fiorelli. Prestare attenzione al nevaio alla base della parete eventualmente superabile per facili roccette sulla destra (consigliabile avere dei ramponi o una piccozza per superarlo direttamente; 1:15h).

Materiale


Note tecniche

Periodo consigliato

Giugno – settembre.


Relazione

L’attacco della Diretta Fiorelli è posto alla base della netta fessura verticale che taglia a metà il muro giallo.


L1 Risalire la fessura inizialmente facile poi sempre più esigente. Superare un piccolo tettino sfruttando la fessura che poi prosegue un po’ più facilmente fino ad un muro verticale difficile che si supera arrivando poco oltre la base del muro giallo. Tiro molto lungo (ca. 80m!) eventualmente spezzabile in due poco sotto il tratto verticale che porta alla sosta (VII o VI e A0).


L2 Proseguire sempre lungo la fessura con arrampicata in artificiale quasi totalmente su chiodi a pressione. Superare un piccolo tettino (sempre in artificiale) uscendo così dal tratto di artificiale dove la parete diventa più appoggiata. Spostarsi leggermente a sinistra e proseguire diritti dove più semplice raggiungendo brevemente la sosta (A1 o 7b).


L3 Salire in diagonale verso sinistra raggiungendo una specie di vago spigoletto che si aggira. Proseguire ora lungo la fessura subito oltre lo spigoletto inizialmente sempre in diagonale verso sinistra e poi diritti raggiungendo una larga cengia che sale in obliquo verso sinistra. Sostare presso una larga fessura sotto uno strapiombino proprio in corrispondenza della cengia (V+).


L4 Seguire la cengia verso sinistra aggirando lo strapiombino e quindi proseguire a destra tornando sulla verticale della sosta. Raggiungere una placca facile dove si sosta, immettendosi così sulla Molteni (III).


L5 Salire diritti per la facile placca raggiungendo una fessurina che sale in diagonale verso sinistra. Seguire la fessurina per poi lasciarla dove più semplice e proseguire diritti raggiungendo la cengia soprastante dove si sosta (V).


L6 Seguire la cengia che sale verso sinistra (viso a monte) fino al termine. Proseguire sempre in diagonale verso sinistra sfruttando la fessura fino a raggiungere una specie di ripiano dove ci si ferma (sosta su spit; IV).


L7 Proseguire sempre lungo il diedro fessura che sale in diagonale verso sinistra. Superare un primo saltino oltre il quale la fessura si divide in due: proseguire per quella di sinistra che prosegue in diagonale raggiungendo una vaga cengetta dove si sosta (proprio in corrispondenza della corda del traverso della Molteni; V).


L8 Traversare in orizzontale verso sinistra sfruttando eventualmente la corda (probabilmente la via originale è poco sotto la corda). Superare un piccolo saltino e proseguire per diedrino. Superata la breve struttura, spostarsi ancora verso sinistra raggiungendo la base di una fascia strapiombante. Superare lo strapiombino (chiodo ad anello; atletico) e sostare su spit poco sopra (VI-/VI).


L9 Proseguire lungo la fessura sopra la sosta per poi aggirare la struttura rocciosa che si trova a sinistra. Raggiungere la cresta che si segue fino alla sosta su spit (IV+).


L10 Proseguire sempre sul filo di cresta fino ad un gendarme. Spostarsi sul lato destro della cresta abbassandosi brevemente e raggiungendo la sosta (III).


L11 Proseguire lungo la cresta fino a raggiungere l’evidente bivacco giallo in cima al Badile (II).


Dal bivacco prendere una vaga traccia che scende in diagonale verso destra (viso a valle) passando pochi metri sotto la vetta. Sempre spostandosi in diagonale verso destra e in direzione del visibile obelisco della vetta (ma restando più bassi dello stesso), scendere per sfasciumi raggiungendo la traccia della normale.

Proseguire in discesa seguendo la traccia e restando paralleli alla crestina sulla destra (viso a valle). Raggiungere brevemente un anello per la calata ma proseguire (con facili passaggi d’arrampicata) lungo il canaletto a sinistra (viso a valle) della crestina. Raggiungere il termine della crestina oltre il quale è presente una sosta per la calata (freccia rossa su un masso). Percorrere il canale che scende in diagonale verso destra (viso a valle) con una prima doppia. Dalla sosta successiva, indicata da una freccia rossa e posta sulla destra viso a monte, scendere con altre 3 calate verticali lungo la parete fino a guadagnarne la base da cui, per sfasciumi e ricollegandosi alla traccia di salita, si raggiunge il rif. Gianetti.


Note

Combinazione abbastanza interessante. Un po’ forzate le prime due lunghezze che costringono (soprattutto la seconda) ad un’arrampicata in artificiale su chiodi a pressione poco interessante.