racconto del rifugio ca' runcasch, val malenco (sondrio, lombardia)


|racconto|   |relazione|


RIFUGIO CA' RUNCASCH - VAL MALENCO

sabato 19 e domenica 20 giugno ‘10


Quest’anno sembra che il tempo si diverta a scombussolare tutti i piani: da programma avremmo dovuto salire con i ragazzi più grandi il Pizzo Scalino, ma la presenza di neve (tra l’altro in quantitativi non trascurabili) ci obbliga a rimescolare le carte in tavola.

Di per sé la cosa non ci crea troppi problemi: abbiamo un interessante programma alternativo che ci permetterà di vivere al meglio la due giorni a chiusura del Corso di Primavera.

Il destino beffardo però lancia un’ennesima zampata proprio nel momento meno atteso; il pullman sale tranquillo da Frasciscio verso le dighe di Campo Moro: la strada è sufficientemente larga per permettere il passaggio del torpedone anche se, ad ogni tornante, l’abile e paziente autista è costretto ad effettuare alcune manovre per proseguire lungo il nastro d’asfalto. E proprio su una di queste curve rimaniamo bloccati: il pullman non va né avanti né indietro. Scendiamo tutti: una sporgenza del pianale è andata ad incastrarsi nell’asfalto impedendo alle ruote trainanti di aderire al suolo. Proviamo ripetutamente a liberare l’autobus, ma alla fine bisognerà ricorrere ai Vigili del Fuoco!

Così con un insolito inizio, iniziamo la nostra passeggiata verso il rifugio Ca’ Runcasch: il percorso è comunque piuttosto breve e quindi raggiungiamo la nostra meta all’ora di pranzo. Il pomeriggio è presto occupato: alcuni ragazzi hanno preparato alcuni giochi per l’intero gruppo in occasione della prova per diventare tutori, mentre il sottoscritto, insieme a Paolo e Micol, inizia il giro per piazzare gli indovinelli per il percorso d’orientamento dell’indomani.

Nel frattempo le nuvole, presenti fin dal mattino, hanno iniziato ad addensarsi sempre più e, ben presto, danno inizio ad una fastidiosa e incessante pioggerella. Proseguiamo la nostra attività anche quando la pioggia diventa più intensa con il risultato che rientriamo al rifugio belli bagnati.

La sera è il momento della tradizionale consegna dei diplomi e delle tessere del gioco finalmente aggiornate: il momento passa in allegria e rapidamente arriva l’ora per andare a dormire.

La mattina porta un’inattesa sorpresa: un’abbondante strato nevoso ricopre tutti i pascoli e fuori continua a nevicare. L’attività è nuovamente saltata, ma la nostra inventiva ci permetterà comunque di scovare qualche interessante proposta per la mattinata.

Nel frattempo io e mio papà ripercorriamo il percorso del giorno prima per recuperare i bigliettini sparsi sul vasto pianoro dietro il rifugio. Le condizioni sono quasi “patagoniche”: un fastidioso vento contrario ci sferza sul volto, mentre pungenti e minuscoli fiocchi di neve gelata si divertono a bersagliarci. Alla fine del giro riusciamo a recuperare 4 dei 6 bigliettini: di uno proprio non riesco a individuare l’esatta posizione, mentre il secondo è sommerso dalla coltre nevosa.

Rientriamo al rifugio giusto in tempo per ascoltare le divertenti storielle inventate dai ragazzi. E poi, dopo il pranzo, è il tempo di abbandonare questo tardivo inverno per tornare ad una più consona estate.


Cavallo Goloso


Per lasciare un commento, clicca QUI