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ZASTAVA – CIMA DELL'AVERTA

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Accesso stradale

Da Morbegno (Valtellina, SO) prendere per Sondrio. Superato il ponte sull'Adda si incontra quello sul Masino. Superarlo e girare a sinistra, imboccando la strada per la Val Masino. Proseguire per circa 10/11Km fino all'abitato di Cataeggio. Superata la strettoia in prossimità della chiesa, svoltare a destra (indicazioni per rifugio Ponti). Appena superato il torrente, acquistare il biglietto per l’accesso (3,00€) presso l’apposita macchinetta sulla sinistra e proseguire sulla strada principale sempre in salita (Val di Predarossa). Dopo alcuni tornanti, la strada supera il torrente che scende dalla piana di Predarossa (ca 1000m di quota) e quindi diventa sterrata. Proseguire fino a ritornare sulla strada asfaltata e quindi arrivare alla piana di Predarossa dove si lascia la macchina.


Se non fosse possibile proseguire sulla mulattiera, considerare 1h/1:30h a piedi fino alla piana.


Avvicinamento

Dalla piana di Predarossa (1955m) prendere il sentiero per il rif. Ponti (indicazioni). Si supera un lungo pianoro per poi riprendere a salire raggiungendo una seconda zona pianeggiante. Abbandonare quindi il sentiero imboccando la traccia sulla sinistra che porta al Passo Romilla (indicazioni). Proseguire in salita fino a raggiungere la verticale della Cima d'Averta (la cima a NW), dove il sentiero diventa pianeggiante (visibili, poco più a monte, i resti di un alpeggio). Abbandonare il sentiero proseguendo tra gande e prati in direzione della vetta, tenendo sulla sinistra la costiera dell'Anticima dell'Averta. 1:30h.


Materiale


Note tecniche

Periodo consigliato

Fine maggio (in relazione alla presenza di neve) – settembre


Relazione

L’attacco è posto sulla verticale della cima a destra di un tetto nero a forma di mezza luna e circa 50m a destra dell’evidente fessura diagonale che taglia la parete da sinistra a destra. Spit con cordino visibile dalla base costituita da un piccolo ripiano prativo.


L1 Risalire la placca raggiungendo una zona un po’ più articolata fino all’inizio di una cengia erbosa che sale in diagonale verso sinistra. Proseguire diritti superando un paio di pance fino a raggiungere una fessurina a sinistra della quale si sosta (VII).


L2 Spostarsi leggermente a sinistra e quindi risalire diritti superando un primo saltino stando alla sua sinistra. Proseguire ora in leggera diagonale verso destra fino a raggiungere un altro saltino e quindi un vago diedro. Proseguire diritti lungo la breve struttura raggiungendo una zona più facile un po’ erbosa. Proseguire diritti per placche appoggiate raggiungendo la sosta su piccola cengia(VI+).


L3 Salire diritti inizialmente per facili placche quindi su prato. Proseguire sempre diritti sul prato puntando alla verticale di un netto diedro che sale da destra verso sinistra e posto sulla verticale della linea di salita. Sostare sulla verticale del diedro dove termina la cengia erbosa (VI-).


L4 Spostarsi brevemente a sinistra della sosta raggiungendo un breve diedro che si risale. Proseguire diritti lungo la fessura raggiungendo la sosta su piccola cengia alla base del netto diedro che sale da destra verso sinistra (VI+).


L5 Salire fino al termine del diedro (faticoso) raggiungendo un piccolo saltino subito sopra uno spit (VII).


Nota: essendomi calato a questo punto, fornisco una relazione presunta del prosieguo.


L5 Presumibilmente, bisogna superare il saltino e proseguire diritti per placca lavorata fino alla sosta (VII).


L6 Proseguire lungo un diedrino quindi, superato un tetto, raggiungere la cresta da cui si arriva all’anticima (VII-).


La discesa avviene lungo la linea di salita.


Note

Impegnativa salita in ambiente: sotto il VI le protezioni fisse sono distanti e non facilmente integrabili. Molto bello il primo tiro (che ho trovato più facile di quanto dichiarato: VI/VI+), molto duro invece il quinto (è comunque possibile, ma non semplice, passare in artificiale).