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MANOBONG – SIPARIO OCRA

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Accesso stradale

a) Da Lecco portarsi sul lungolago uscendo dal centro città in direzione Colico/Sondrio. Proseguire costeggiando il lago e uscendo dalla città dove la strada diventa a due corsie. Continuare per circa 2 Km e, poco prima di immettersi in superstrada, svoltare al primo bivio sulla destra passando sotto la ferrovia. Parcheggiare nell'ampio spiazzo sulla sinistra.


b) Da Lecco raggiungere la Chiesa dei Cappuccini (in fondo a Viale Turati), svoltare a destra (una volta raggiunta la chiesa) e, al primo bivio, girare a sinistra (via Santo Stefano), costeggiando un campo di calcio sulla sinistra. Proseguire lungo la strada che inizia a salire con una netta curva verso sinistra. Ora la strada, diventata stretta, scende verso il lago e raggiunge una curva a gomito verso sinistra dove si parcheggia (spazio limitato).


Avvicinamento

a) Dal parcheggio prendere la traccia a destra della curva dopo la ferrovia. Al primo bivio imboccare la traccia in salita sulla sinistra e, poco dopo, mantenersi sulla ripida traccia a destra. Il sentiero piega poi verso destra e, con numerosi sali e scendi, costeggia le pareti superando la Bastionata del Lago e poi la falesia del Lariosauro (facilmente riconoscibile perchè le vie sono indicate con delle evidenti scritte su sfondo giallo). Superare i primi settori della falesia raggiungendo un bivio con cartello indicatore delle strutture stesse (Isola dei Gabbiani, Settore Principale, Lo Cubano). Prendere la traccia a destra. Dopo un breve tratto in discesa, il sentiero ritorna pianeggiante per poi scendere ripidamente. Un breve traverso pianeggiante conduce a un boschetto di aghifoglie (30min).


b) Dalla curva si rimonta un dosso imboccando una traccia con bolli rossi. Superare le reti paramassi e proseguire lungo il sentiero che, con tratti ripidi, conduce ad un bivio dove si prende la traccia sulla sinistra da cui si raggiunge un boschetto di aghifoglie (15min).


Dal boschetto di aghifoglie, raggiungere il limite destro della parete che delimita la zona alberata nella sua parte sinistra (viso a monte). Ci si trova circa a metà del boschetto di aghifoglie. Risalire brevemente lungo la traccia costeggiando a sinistra la parete. Si raggiunge così un evidente diedro-canale che ha alla sua sinistra uno spigolo arrotondato e alla sua destra una placca parzialmente vegetata (1min).


Materiale


Note tecniche


Periodo consigliato

Preferibilmente primavera e autunno o in estate ma alla mattina (attenzione alle vipere).


Relazione

L'attacco è posto alla base del diedro-canale, dove è presente un grosso masso incastrato.


L1 Salire rimanendo a destra del masso incastrato. Raggiungere una piccola cengia con alberello da cui si sale diritto sfruttando una fessura (spit). Rimontare sulla cengia soprastante e piegare verso sinistra entrando nel diedro-canale (fin qui roccia discreta). Risalire la fessura che immette nel diedro. Con arrampicata difficile ma su roccia ottima, risalire il diedro che nel suo tratto finale diventa stretto e ripido raggiungendo la sosta a spit (utile friend n° 4; VI).


L2 Risalire la fessura strapiombante verso destra con arrampicata atletica (utili friend 4 e 5 per azzerare). Raggiungere e superare il bong incastrato, quindi rimontare il tratto strapiombante. Arrampicando sempre nella fessura che incide il diedro, si raggiunge la sommità della struttura con arrampicata delicata ma comunque più semplice. Uscire diritti dalla parete per un tratto ripido (cordone ad un albero sulla sinistra), sostando su cengia ad un albero (VII).


Traversare verso destra (viso a monte) per circa 10m sfruttando una cengia e una vaga traccia, fino a raggiungere un albero con vecchio cordino. Da qui, con una doppia da 50m, si raggiunge la base della struttura poco sopra l'attacco.


Note

Via di stampo alpinistico con un primo tiro addomesticato da un paio di spit. Ideale per quando si ha solo mezza giornata a disposizione.