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PILASTRO DEL BASTOGENE – DIMORE DEGLI DEI

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Accesso stradale

Da Morbegno (Valtellina, SO) prendere per Sondrio. Superato il ponte sull'Adda si incontra quello sul Masino. Superarlo e girare a sinistra, imboccando la strada per la Val Masino. Proseguire per circa 13Km fino all'abitato di San Martino. Dalla piazza del paese (subito dopo il ponte sul torrente), svoltare a sinistra; al secondo tornante girare a destra e prendere la strada in salita, entrando in Val di Mello. Proseguire fino all'ampio posteggio sterrato o continuare ancora pochi metri fino all'osteria del Gatto Rosso.


Nei week end di giugno e nei mesi di luglio e agosto, è vietato l'accesso in Val di Mello alle automobili (cartello con regolamento esposto all'imbocco della Val di Mello). E' possibile posteggiare a pagamento subito prima del paese dove, in corrispondenza del ponte sul torrente, parte il servizio navetta per la Val di Mello (1.00€ a persona). Oppure dalla piazza, svoltare a destra (indicazioni parcheggio) e proseguire diritti fino al campo sportivo (indicazioni) dove è possibile posteggiare gratuitamente.


Avvicinamento

Dal campo sportivo, tornare indietro fino al primo ponte sul torrente Mello; senza attraversarlo, costeggiare il torrente fino a entrare nel bosco (lato sinistro idrografico). Continuare lungo il sentiero che prosegue in leggera salita. Si incontrano due ponti sulla sinistra che permettono il superamento del torrente, raggiungendo la strada sul versante opposto. Proseguire sempre lungo il sentiero, attraversando solo al terzo ponte, subito prima di un'ampia piana. Svoltare a destra raggiungendo il parcheggio sterrato e da qui brevemente l'osteria del Gatto Rosso (20'/30').


Dall'osteria del Gatto Rosso, proseguire lungo il sentiero sul versante destro idrografico raggiungendo un ponte sul torrente che conduce ad un nucleo di case sulla riva opposta. Proseguire senza attraversare fino al Bidet della Contessa (o Ansa della Tranquillità): una caratteristica pozza del torrente con masso adatto per i tuffi. Superare la pozza e proseguire lungo il sentiero fino ad arrivare ad un ponticello in cemento sopra un piccolo impluvio spesso in secca (sono visibili poco lontane le baite di Cascina Piana). Superato il ponticello, imboccare la traccia sulla sinistra che attraversa il prato (rimanere sulla traccia!). Entrare nel bosco in salita rimanendo sempre sulla traccia (ometti), fino a raggiungere un breve salto verticale e un'evidente svolta pianeggiante verso destra del sentiero principale. Prendere la vaga traccia verso sinistra infilandosi nel greto del torrente solitamente asciutto. Superare alcuni massi e quindi prendere l'evidente traccia in falso piano sulla destra, fino a raggiungere l'attacco (40'; 1:10h).


Materiale


Note tecniche


Periodo consigliato

Maggio (in relazione alla presenza di neve) – ottobre.


Relazione

L'attacco si trova dove la cengia diventa più ampia, proprio sotto un'ampia fessura leggermente strapiombante da cui penzolano diversi cordini e che termina in un diedro all'altezza del tetto che la delimita sulla destra.


L1 Risalire la fessura inizialmente più semplice poi decisamente faticosa (utili friends grossi n° 4 e 5) per uscire nel diedro dove le difficoltà diminuiscono. Uscire dal diedro e proseguire su cengia verso destra fino alla sosta (6a+).

L2 Salire la placca fino a una fessurina che si segue fin dove si biforca. E' possibile uscire a destra (chiodi) o proseguire diritti e quindi verso sinistra (impegnativo e da proteggere; 5c o 6a andando a sinistra).

L3 Risalire la placca con movimento delicato in partenza fino a una zona appoggiata sotto gli spit dove è possibile e consigliabile piazzare un chiodo (una volta era già infisso). Risalire la placca sempre più ripida ma addomesticata da alcune strutture a funghi (utile bloccare un cordino) fino a raggiungere un passo estremamente delicato subito sotto il primo fix. Superare le tre protezioni (facilmente azzerabili) e quindi traversare verso sinistra per una decina di metri con passo impegnativo a metà (sul 6a). Tiro molto pericoloso (proteggibilità S5) se non si pianta nessun chiodo su difficoltà sostenute (6b e A0 o 6c).

L4 Spostarsi leggermente a sinistra risalendo la placca verticale azzerabile fino a una zona concava: passo delicato in aderenza a raggiungere un fungo (possibile bloccare un cordino), quindi una fessurina sulla destra (possibile proteggersi con un dado) e poi l'ultimo fix. Con passo delicatissimo staffando su microdado (da piazzare) uscire dal tratto più ripido. Risalire la fessura (presenti due chiodi poco affidabili integrabili con protezioni comunque poco sicure) fino a uscirne piegando a sinistra verso la sosta. Tiro estremamente impegnativo se non si padroneggia il grado (6b e A1/A2 o 7b).

L5 Risalire la faticosa fessura-diedro subito a destra della sosta fino al suo termine. Proseguire diritto con arrampicata più semplice fino alla base del tratto verticale. Spostarsi in traverso verso destra fino alla base di un ampio diedro concavo che si risale brevemente (passo molto delicato) uscendo a sinistra alla sosta (6a+).

L6 Spostarsi brevemente a sinistra alla base del diedro. Risalire la struttura fino a una specie di piccola cengia dove si abbandona il diedro per spostarsi sulla placca verticale a destra. Risalire la placca fino a uscirne con passaggio delicato raggiungendo una zona appoggiata che, con un traverso in diagonale verso destra, conduce alla sosta (6a e A0 o 6c).

L7 Traversare verso sinistra fino ad un grosso abete alla base di un canale che si risale. Sostare ad un albero dove il canale si chiude diventando camino (sosta da allestire; 4a).

L8 Salire il bordo destro del camino per placca fino a raggiungere un cavo metallico. Ritornare quindi nel canale erboso sulla sinistra che si segue fino al termine. Superare la breve placca uscendo nel bosco sulla sinistra dove si sosta presso una pianta (sosta da allestire; 4a).


Dalla S6 è possibile proseguire diritto per placche con due tiri (e improteggibili; 4c).

Dalla sosta finale, imboccare la traccia in discesa proveniente dallo Scoglio delle Metamorfosi. Seguire sempre il sentiero in discesa fino a raggiungere la mulattiera del fondo valle in prossimità del Bidet della Contessa.


E' anche possibile scendere in doppia, ma solo da S5 (soste su catena) o, eventualmente, anche da S6 (necessari una maglia rapida e un cordino d'abbandono)


Note

Via molto esigente soprattutto lungo L3 e L4 dove sono presenti tratti molto pericolosi e difficilmente proteggibili.

Da S4 è possibile spostarsi sulla vicina Albero delle Pere.